Territorio, tradizioni, turismo”, tre “T” che racchiudono, in estrema sintesi, le tre cose in cui credo e per le quali mi sono sempre impegnato e vorrei continuare ad impegnarmi, magari in Regione, se voi elettori mi darete la vostra fiducia.

Tre termini strettamente legati tra loro e per me che da 40 anni mi occupo di promuovere “il Territorio” con le sue peculiarità e quindi “le Tradizioni” attraverso “il Turismo” e non solo, le basi per costruire il nostro sviluppo.

Partiamo da “Territorio”, un termine forse un po’ abusato in politica, ma per me ha un’accezione altissima. Per me il territorio è la bellezza dei luoghi, le mie radici, la mia gente, la famiglia, gli amici, i posti dove voglio stare, i magnifici prodotti di cui è ricco, ma soprattutto sono i luoghi che voglio difendere e far crescere attraverso una politica del “fare”, una politica che miri a risolvere i problemi. Il nostro “Territorio” va custodito nella sua genuinità affinché possa essere sempre più d’attrattiva, ed allo stesso tempo va promosso per utilizzare al meglio tutte le sue potenzialità.

Cosa saremmo senza il nostro passato, senza la nostra memoria storica, senza i ricordi e l’educazione tramandataci dai nostri genitori e dai nostri avi? Saremmo donne ed uomini senza un’identità, senza valori. Senza passato non c’è futuro. Bene all’innovazione e al progresso, ovviamente, ma sempre con uno sguardo alle nostre radici. È per questo che ho voluto inserire nelle tre tematiche che mi fanno da sponda in questa campagna elettorale “Territorio, Tradizioni, Turismo”, proprio “le Tradizioni”. Tre termini, come già ho avuto modo di dire, strettamente legati tra loro. Le Tradizioni non solo fanno parte della nostra storia, delle nostra cultura, del nostro background, ma sono anche ciò su cui possiamo basare il nostro sviluppo economico.

La mia lunga esperienza nell’incoming mi insegna, tra le altre cose, che c’è un “Turismo” raffinato che cerca “Territori” ancora genuini, dove la natura, il paesaggio, si sposano con l’enogastronomia e quindi con i piaceri sensoriali del palato e dell’olfatto e dove quindi i prodotti migliori della terra vengono esaltati da una cucina che basa le sue conoscenze sulla tradizione, senza negare uno sguardo all’innovazione. Noi vogliamo portare avanti una politica che valorizzi il lavoro dei produttori, degli artigiani, dei ristoratori, di tutte quelle microimprese che operano nell’agroalimentare e nell’accoglienza, perchè in questo settore può esserci il nostro futuro.